fondi inteprofessionali

Formare i dipendenti e i dirigenti in modo gratuito: l'importanza di iscriversi a un fondo interprofessionale

Cinzia Forcellino

Bisognerebbe destinare sempre una parte della propria energia lavorativa alla formazione e motivare i propri dipendenti a migliorarsi. Henry Ford diceva che “chiunque smette di imparare è un vecchio, chi continua a farlo resta giovane”. Intellettualmente parlando, che sia chiaro! Tuttavia, Ford c’aveva visto lungo. Infatti, destinando lo 0.30% dei contributi INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) dei rispettivi dipendenti ad un Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua (o semplicemente detto Fondo Interprofessionale), le aziende avranno la possibilità di formare - in modo completamente gratuito - i propri dipendenti.

Ma che cosa sono i fondi interprofessionali?

Sono degli organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni datoriali e sindacali e finalizzati alla promozione di attività di formazione rivolte ai lavoratori occupati. Regolati dalla Legge 388/2000, quindi, sono autorizzati a riscuotere lo 0.30% dei contributi di ogni singolo lavoratore dipendente versato all’INPS e ridistribuirlo alle proprie aziende aderenti che possono utilizzarlo per aumentare le competenze interne e migliorare la performance di dipendenti e dirigenti.

Il valore aggiunto dell’iscrizione al Fondo Interprofessionale, dunque, sta in questo: la possibilità di reinvestire risorse che vengono obbligatoriamente versate all’INPS e che invece di rimanere lì possono essere utilizzate direttamente nella propria azienda grazie ad attività di formazione. Inoltre, dal 2011 queste attività possono coinvolgere anche i lavoratori con contratti di apprendistato e a progetto.

Quanto costa a un'azienda aderire al fondo interprofessionale?

Nulla, l’adesione è completamente gratuita. L’azienda non deve sostenere alcun onere aggiuntivo poiché il versamento della quota dello 0,30 % a un Fondo Interprofessionale costituisce già una obbligo per l’azienda e il lavoratore stesso, i quali però, grazie alla ridistribuzione delle risorse, beneficeranno di azioni formative utili a qualificare e/o riqualificare i propri dipendenti, accrescere il know-how interno e migliorare le proprie skill.

A quali fondi possono aderire le aziende e come si procede?

Ad oggi i fondi autorizzati dal Ministero del Lavoro sono 22; 19 sono operativi, e 3 sono dedicati ai dirigenti. 

Per aderire bisogna compilare il sistema unico di inoltro delle denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti denominato flusso UNIEMENS che va trasmesso all’INPS. Fatto ciò, si sceglie il Fondo a cui aderire, selezionando l’opzione “Adesione” nella sezione “FondoInterprof” e indicando il codice del fondo e il numero dei dipendenti.

Si può aderire solo a un fondo per volta, ma, in caso di revoca e adesione a un nuovo fondo, l’azienda può trasferire il 70% del totale delle somme a quello nuovo (ovviamente in questo caso ci sono delle linee guida da rispettare). L’adesione a un Fondo, comunque, è revocabile in ogni momento.

Si ricorda che l’adesione è verificabile mediante il “Cassetto previdenziale”, reperibile tramite il portale Inps, all’interno del “Fascicolo elettronico”, sezione “Dati complementari”.

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